Redazionali apr 06, 2023

Come sta cambiando il web nell'era post Millennial

di Redazione
Come sta cambiando il web nell'era post Millennial

Sembra trascorso un attimo da quando abbiamo iniziato a usare in modo appropriato il termine Millennials per riferirci alla generazione dei nati tra il 1981 e il 1996, che già esiste la generazione Z (gli zedders) e quella Alpha.

Rispettivamente la generazione Z si riferisce ai nati dal 1997 al 2010 e quella Alpha dal 2010 in poi.

Il web si è diffuso tanto velocemente quanto è cambiato: nell’arco di poco più di 10 anni, ad esempio, l’uso dei social si è trasformato moltissimo.

Siamo passati da Facebook a Instagram e ora a Tik Tok e Snapchat in un batter di ciglio. Gli utenti sono cambiati e con essi gli strumenti.

Facebook oggi si è ridotto ad essere la piattaforma dei boomers, la generazione nata prima del 1980, mentre appena 10 anni fa era il centro del web.

Instagram, invece, è al momento il social che riesce più di tutti a unire molte generazioni: Millennial e Zedders (9 su 10) sono presenti sulla piattaforma, che è in assoluto la più utilizzata.

E poi Tik Tok, Twitch e Snapchat per i più giovani.


Cosa dicono gli studi sulla generazione Z e Alpha

Ciò che cambia non è solo il dove del web, anche il come: uno studio di Skuola.net rivolto a ragazzi tra i 9 e i 24 anni ci dà una panoramica interessante sull’utilizzo che viene fatto del web e dei social.

Ne viene fuori che le nuove generazioni, contro ogni previsione, potrebbero disaffezionarsi parzialmente ai social o utilizzarli più come fonte esclusiva di intrattenimento e informazione piuttosto che come canale per interagire con gli altri.

Un dato interessante, anche se triste dal punto di vista interazionale, è che il 72% degli utenti afferma di essere completamente passivo, ovvero guarda i contenuti degli altri ma non contribuisce né interagendo né creando.

Il che ci fa pensare a una trasformazione, peraltro già in atto, che riguarda i social networks di un intrattenimento che diventa più simile a quello televisivo, al 100% passivo.

Un altro studio di Accenture dice che a cambiare è anche il modo con cui usano il web per altre attività.

Gli acquisti avvengono principalmente online e sono meno legati alla fedeltà di brand che contraddistingue maggiormente le generazioni più grandi.

Ciò significa un ampio uso di siti di comparazione che confrontano i prodotti tramite recensioni e prezzi - un po’ come i siti che mettono a confronto i voli, i gadget tecnologici, e i prodotti cosmetici; oppure, dal lato dei servizi, i portali che mettono a confronto i siti scommesse, gli operatori telefonici, e le assicurazioni - e sempre meno peso al passaparola o alla pubblicità offline.

Per chi lavora nella vendita e nel marketing è utile conoscere questi dati per orientare le proprie strategie: il 70% degli intervistati lascia recensioni molto spesso e il 30% ogni tanto.

Le recensioni acquistano quindi un’importanza sempre maggiore nella fase decisionale di un acquisto di prodotti e servizi.

Un’altra tendenza è la necessità di molti utenti giovani di avere un profilo fake oltre al proprio ufficiale per spiare l’attività degli altri senza esporsi o per poter aggirare le restrizioni sulla privacy di alcuni account.

Questo potrebbe storpiare un po’ i dati sui reali utenti unici presenti sul web: 1 giovanissimo su 3 ammette di avere un profilo con un’altra identità per non essere controllato.

Il risultato complessivo di queste ricerche ci da un ritratto delle nuove generazioni sicuramente diverso da quello dei Millennial: desiderano maggior rispetto della propria privacy, si informano principalmente tramite i social, acquistano quasi solo online, usano le recensioni come principale metodo di riprova e interagiscono sempre meno tra di loro in quanto utenti più passivi che attivi.


Il futuro del web con le nuove generazioni

Con la generazione Alpha possiamo immaginare che tutto ciò che stiamo iniziando appena ad osservare in questi ultimi anni diventerà la normalità.

Sono in assoluto la generazione più abituata a stare col cellulare in mano che all’aperto a giocare.

Sono molto più informati di qualunque altra generazione precedente e vengono a contatto con notizie da cui una volta gli adulti li avrebbero protetti.

Se da un lato c’è un sovraffollamento di stimoli, potrebbe anche esserci una ricerca di cambiamento nell’uso delle tecnologie con un desiderio di tempo di maggior qualità: sì all’intrattenimento fine a sé stesso ma anche informazioni, conoscenze e competenze da apprendere già in tenera età.

E' presto per dirlo, ma speriamo di poter ammirare sul web una trasformazione che riguardi significativamente anche quegli argomenti a cui i giovanissimi sono più sensibili: lo spreco alimentare, l’inquinamento del pianeta, i rischi del fast fashion, i diritti delle minoranze e tutto ciò che la generazione dei boomer ha contribuito a creare negli anni di maggiore sviluppo economico e scarsa consapevolezza ambientale e sociale.

Il mondo ha bisogno di una generazione che sappia portare il cambiamento non solo nelle tecnologie, ma soprattutto nell’atteggiamento verso l’ambiente e il prossimo.

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