Redazionali gen 02, 2023

Pos o non pos, cosa prevedono le ultime disposizioni del governo riguardo ai pagamenti digitali?

di Redazione
Pos o non pos, cosa prevedono le ultime disposizioni del governo riguardo ai pagamenti digitali?

Con l’insediamento del nuovo esecutivo in Italia, una delle prime disposizioni inserite all’interno della manovra di bilancio prevedeva un cambiamento normativo relativo all’utilizzo delle carte di pagamento presso gli esercenti fisici. Negli ultimi mesi, infatti, si è parlato molto delle difficoltà sperimentate dai titolari commerciali nell’accettare pagamenti di piccola entità attraverso gli strumenti elettronici.

Il costo delle commissioni bancarie si era fatto insostenibile, tanto che molti esercenti si sono a lungo rifiutati di accettare pagamenti tramite Pos per spese inferiori al valore di 5€. Il nuovo governo Meloni ha, così, pensato di realizzare una norma che consentisse agli esercenti di rifiutare i metodi di pagamento elettronici per spese del valore inferiore ai 60€. Tuttavia, questa mossa del governo non ha ottenuto il favore della commissione europea, che ha bocciato prontamente l’intervento.

Il governo si è visto, dunque, costretto a trovare un escamotage alternativo per garantire ai titolari commerciali la libertà di evitare le esose commissioni previste per i pagamenti con carta. Chiaramente nulla è cambiato per quel che riguarda le transazioni online o le ricariche dei conti di gioco di piattaforme come Betfair Casino.

Vediamo, quindi, cosa cambierà nei prossimi tempi per gli esercenti fisici del nostro paese.

La soluzione del governo

Durante le interlocuzioni con i membri della commissione europea, la norma proposta che applicava una soglia ai pagamenti elettronici è stata respinta. Questo ha spinto il governo italiano a cercare una soluzione alternativa che consenta agli esercenti di sostenere le pesanti commissioni bancarie. Con un emendamento, dunque, sarà necessario nei prossimi tempi inserire un nuovo intervento che raggiunga lo scopo con una differente impostazione.

In prima analisi è stata considerata la possibilità di restituire ai commercianti le commissioni sostenute durante l’anno attraverso un ripristino del credito d’imposta al 100%. La manovra è rivolta soprattutto ai piccoli esercenti che non fatturano cifre di grande entità, ma potrebbe estendersi naturalmente anche ad una platea di commercianti più ampia.

Il dialogo con le banche

Un ramo del Parlamento, invece, propende per trovare una soluzione direttamente con gli istituti bancari nazionali. Lo scopo è quello di consentire ai commercianti di beneficiare di sconti sulle commissioni o, nella migliore delle ipotesi, di un totale azzeramento dei tassi sulle transazioni. C’è da dire, in effetti, che già nel corso del 2020 si è discusso a lungo riguardo alla possibilità di eliminare le commissioni per i pagamenti di entità  inferiore ai 5 euro.

Alcuni istituti bancari, infatti, propongono già servizi di questo tipo, agevolando i piccoli imprenditori e incentivando le attività commerciali ad accettare i pagamenti tramite Pos. Intesa San Paolo, ad esempio, offre da circa 3 anni la possibilità di sostenere zero commissioni per tutti i pagamenti elettronici che non superano la soglia di 10€. La strada, insomma, sembra già tracciata e l’interlocuzione con le istituzioni bancarie potrebbe aprire nuovi scenari interessanti.

Cosa aspettarci?

Oggi giorno i pagamenti elettronici tramite carte di debito, di credito e bancomat rappresentano le modalità di transazione più utilizzate in assoluto. È chiaro che il governo deve riuscire a trovare al più presto una quadra. Da un lato i consumatori richiedono la comodità dei pagamenti elettronici, dall’altra gli esercenti non possono essere costretti a sostenere vincolanti costi di commissione.

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